giovedì 3 giugno 2010

Path of Resistance by Tommy Caldwell

Di seguito pubblico l'articolo apparso sulla brochure 2010 della Black Diamond dedicata al free climbing. Il testo è di © Tommy Caldwell, le foto sono di © Tim Kemple. Traduzione a cura di © Lord Baboon.

Un Cammino di Resistenza 

Una sensazione sinistra circonda il mio minuscolo rifugio isolato a seicento metri dal suolo. Le ultime due mattine mi sono svegliato appena il calore del sole ha colpito il campo sospeso. Questa è la mia terza giornata invernale nel bel mezzo di El Cap – da solo. Dopo alcuni momenti di tranquillità una scossa di nervosismo mi pervade nel vedere che il ghiaccio che si è formato durante la notte ora cola dal muro sovrastante iniziando a bombardarmi. Chiudo la patta del portaledge e infilo la testa nel sacco a pelo nel tentativo di fuggire alla terrificante esposizione, al vento gelido e al pensiero di scariche di grossi pezzi di ghiaccio. La mia inclinazione non è mai stata quella di percorrere la via più semplice, una vita agiata non mi interessa. Così mi sono inventato questo super progetto per darmi uno scossone e migliorare ancora.

So perfettamente che la salita in libera di Dawn Wall su El Capitan è improbabile. Centinaia di metri di lisce placche di granito – nessun punto debole da seguire. Scalare in libera Dawn Wall significa catapultare in avanti il concetto di possibile nel mondo dell’arrampicata libera delle grandi pareti. Ho speso parte degli ultimi due anni a calarmi dalla cima e a scalare in solitaria, andando su e giù, ricercando e provando i movimenti. Con questa via sto azzardando un cambiamento di paradigma e la prospettiva di concatenare almeno sette tiri oltre l’8b e altri dieci tra il 7c e l’8a è scoraggiante. Molte volte ho rinunciato e sono andato via, preoccupato di sprecare troppo tempo della mia vita nella ricerca di qualcosa che non esiste o che per me è troppo difficile. Ma ho investito molto, incapace di resistere al fascino magnetico di El Cap, e dopo due anni e mezzo penso di aver finalmente trovato la via, eseguito tutti i movimenti. Ma il viaggio è ancora lontano dal concludersi.

Terminata la stagione sono rimasto a casa, ripensando al brivido di tenere per la prima volta quel lancio laterale di oltre due metri o di trovare quell’improbabile serie di lame che collegano una sezione che pensavo essere completamente liscia. Il cervello si mette in moto, corro dentro il magazzino polveroso della mia baita e sforno qualche serie di trazioni su liste al trave, poi faccio addominali e trazioni fino a far tremare i muscoli dalla fatica. So che scalare in libera questo Santo Graal su El Cap mi richiederà un allenamento più duro, più resistenza. Scivolo nelle scarpe da corsa e guardo il termometro all’esterno. Segna -12°. Appena supero l’ingresso il mio volto è colpito da una raffica di vento a 80 km/h. Abbasso la testa e inizio a correre.





In basso due video relativi alla salita di Caldwell insieme a Kevin Jorgeson, splendide immagini dalle pareti di El capitan, Yosemite, California.


Nessun commento: